Diario 1970 - 1985 by Mircea Eliade

Diario 1970 - 1985 by Mircea Eliade

autore:Mircea Eliade
La lingua: ita
Format: epub
editore: Jaca Book
pubblicato: 2020-10-15T00:00:00+00:00


10 febbraio

Lavoro a prezzo di un grande sforzo, ma sono felice di riuscirci comunque. Ci sono stati giorni in cui ho dovuto scrivere otto o nove lettere…

Parigi, 16 febbraio

Siamo arrivati ieri mattina. Raffreddato, probabilmente influenzato. E fra due giorni, devo essere a Bruxelles, per leggere il mio discorso di accoglienza.

20 febbraio

Siamo qui a Bruxelles da ieri l’altro sera. Mi sentivo talmente male (senz’altro un’influenza!) che ho temuto di non essere in condizione di leggere il mio discorso.

Marcel Lobet era ad attenderci alla stazione. Siamo ospiti della Fondation Royale. Mi sono subito messo a letto, dopo essermi imbottito di medicine.

Stamani, non mi sentivo affatto meglio. Pranzo offerto dall’Académie a cui partecipavano G. Sion, il secrétaire perpetuel, il prof. Maurice Piron, il prof. Prigogine (che avevo già incontrato a Chicago), Pierre de Boisdeffre, e altri.

Alle tre, al Palais des Académies, il presidente Maurice Piron mi consegna una medaglia. Ci scattano delle foto. Poi, nella sala di conferenze, Lobet legge la sua lunga e lusinghiera presentazione. Viene il mio turno. Sono così stremato che devo interrompermi ogni due o tre parole. Per fortuna, perché, mi è stato riferito, il microfono non era regolato bene…

Credo, sinceramente, di aver avuto successo. Ho speso molto tempo a fare delle citazioni di Marthe Bibesco, specialmente per mettere in luce un aspetto, pressoché sconosciuto, della sua opera. Ad ogni modo, un’occasione per parlare della spiritualità popolare romena.

Dopodiché, lunghe conversazioni con persone disparate. Era venuto da Liegi J. Duchesne-Guillemin. E da Amsterdam, erano arrivati Sorin e Liliana, con i quali siamo rimasti a chiacchierare per un’ora, alla Fondation Royale.

Poi, la sera, invitati dai Dehollain, cena da Chez Jean, lo straordinario ristorante accanto alla piazza. Completamente intossicato dalle medicine, non riesco a mangiare che un piatto di minestra di verdura e qualche patata. Restiamo fino a mezzanotte. Sorin e Liliana, pieni di verve.

La notte piombo in un sonno profondo. Febbre, vertigini, e probabilmente anche una crisi epatica, dopo il trattamento shock cui mi sottopongo da tre giorni (senza alcun risultato, d’altronde).

Siamo rientrati oggi, domenica 20 febbraio. La sera, cena con Sybille.



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